La “Gamification” talvolta viene confusa con la “Teoria dei Giochi”; in realtà
sono due concetti ben distinti. “Gamification” è un termine il cui conio è
datato 2010 e si riferisce all’applicazione di tecniche, per fare sì che in attività
non legate al gioco, scattino una serie di meccanismi di coinvolgimento, di
crescita e stimolo che sono invece alla base dei Video-Game; ad esempio vengono
introdotti concetti come “Bonus”, “Premi” , “Livelli”, “Sfida/Mission”, “Classifiche”
….

Sebbene il conio del termine sia recente, il mitico “Milione” di Marco Polo
in 8 piccoli volumi; che compare nelle case degli italiani più di 30 anni fa
(1982) come sistema premiante messo in atto dalla catena di supermercati “Esselunga”
è da ritenersi, un valido esempio di “Gamification”, per le sue caratteristiche
di sistema premiante (veniva premiata l’azione di fedeltà nell’acquisto presso
la catena), e di completamento della ‘Mission’
(la missione era appunto completare la serie degli 8 volumi. [ Quindi cara mamma “Well Done – Mission Accomplished!!” dato che ancora gli 8
volumetti spiccano fieri e intonsi nella libreria dei miei! ]. Anzi il
fatto che nessuno a casa mia, in 30 anni si sia appassionato al viaggio di 800
anni fa del veneziano e li abbia letti, rafforza ancora di più la bontà della
teoria di Gamification per il fortunato caso citato come esempio. (forse avevano visto la serie in TV e ne
avevano avuto abbastanza!)
La “Teoria dei Giochi” (Game Theory)
invece, è una teoria ben più datata, (primi
accenni nel 1945 circa), fortemente
orientata alla matematica, che descrive i diversi modelli in campo quando più attori
devono spartirsi una risorsa limitata, o concorrono ad un obiettivo in
contrasto o cooperazione tra loro. Dalla definizione che ho riportato “attori
che devono spartirsi una risorsa limitata”, vengono in mente le aziende che
competono per un insieme limitato di clienti ad esempio, non a caso, questa
teoria gode di grande attenzione anche in contesti socio-economici. Il ‘gioco’
in questa teoria compare, in quanto i modelli che vengono utilizzati sono
trasposizioni di modelli o solutori, che vengono creati per risolvere
particolari giochi (Scacchi (minimax), Poker (modello a informazioni non complete
etc…). Ecco spiegati gli investimenti di IBM in Deep Blue (vs Kasparov), quindi
: non solo marketing e passione per gli scacchi, ma anche benchmark e campo d’addestramento
per problemi e situazioni ben più critiche.
Pescando dalla stessa base vi
sono comunque elementi di correlazione tra i due concetti sebbene sembrino, al
termine di questa mia dissertazione così lontani tra loro.Per chi volesse approfondire
segnalo il MOOC : Gamification (su Coursera),
tenuto dal professore dell’Università della Pennsylvania – Kevin Werbach; un
corso tosto dalla durata di 10 settimane per un impegno stimato di 4/8 ore ma …
non preoccupatevi, giusto per rimanere in tema, al completamento della missione
con successo, riceverete la vostra meritata “Gold Medal” (Your Free Certificate)!!!