venerdì 8 maggio 2015

Magra figura per gli ordini dei commercialisti sull'anticorruzione ...

E' quanto risulta consultando i dati messi a disposizione dall'ANAC http://dati.anticorruzione.it/; ove si vede che, in relazione agli Adempimenti Legge 190/2012 art. 1, comma 32 , ovvero la  LEGGE "per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalita' nella pubblica amministrazione", solo 9 ordini provinciali abbiano effettuato correttamente la comunicazione all'ANAC di come hanno speso i loro (ahimè nostri...) soldini, ma di questi ben in 6 hanno fornito un file non idoneo, così come da buon capofila del gruppo, ha fatto anche  il CONSIGLIO NAZIONALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI che ottiene come risultato dalla validazione del suo lavoro un bel [FALLITO]

Dati relativi alle comunicazioni anno 2015 Art.1 comma 32 L.190/2012 relativa all'anno 2015
pubblicati da
 Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) licenza CC-BY-ND - ultimo aggiornamento 22/04/2015 21:03:35

Provare per credere ... http://dati.anticorruzione.it/L190.html digitare "COMMERCIALISTI"...
Un chiaro segnale che non si può nascondere la testa sotto la sabbia, dicendo che la pubblica amministrazione italiana è ancora alla 'penna d'oca'. La PA sta diventando digitale, e con essa i controlli e le sanzioni che come tali diventano automatiche, come si riporta da comunicazione ANAC ... "I soggetti  di cui all’art. 2 comma 1 della Deliberazione sono tenuti a garantire la  disponibilità nel tempo, alla URL riportata nel modello di comunicazione di  avvenuto adempimento, dei dati pubblicati con le modalità stabilite nel  presente Comunicato. Tra il 1 febbraio e il 30 aprile di ciascun anno,  l’Autorità eseguirà da un minimo di due a un massimo di cinque tentativi di  accesso automatizzato agli indirizzi comunicati; i tentativi saranno eseguiti  nell’arco delle 24 ore a distanza non inferiore a 72 ore l’uno dall’altro.  L’indisponibilità della risorsa a tutti i tentativi di accesso sarà equiparata  ad omessa pubblicazione e, in quanto tale, oggetto di segnalazione alla Corte  dei Conti ai sensi dell’art. 1 comma 32 della Legge 190/2012. Analogamente per  il mancato rispetto di una qualunque delle regole stabilite nella  Deliberazione, nel presente Comunicato e nei rispettivi allegati tecnici."

Quindi via alle sanzioni per omessa pubblicazione, se previste, con un augurio di buon lavoro alla corte dei conti ed all'ANAC per la sua opera di vigilanza; per tutti gli altri forse è il caso di incominciare a chiedere qualche parere a chi, sul DIGITALE e sulla PA abbia esperienza!

lunedì 4 maggio 2015

Commercialisti al Bivio (Digitale)


By W.Rebel (Own work) [CC BY 3.0]
via Wikimedia Commons
In questi giorni ho letto un dibattito, tra un Commercialista (autodefinitosi d’avanguardia), che vede come grandi opportunità di cambiamento l’innovazione digitale che sta inevitabilmente permeando ogni area del nostro Paese, dalla PA alle aziende, ed un altro invece che autodefinitosi Commercialista “Vecchia Guardia”, critica fortemente tale posizione, dichiarandosi nato non per fare l’informatico ma per fare il consulente d’azienda.

“Mr. Avanguardia” ha recepito che il ruolo del commercialista nel XXI secolo si è arricchito del compito di aiutare le aziende a superare, i divide tecnologici, imposti dalle leggi, riorganizzando i propri clienti, guidandoli alla digitalizzazione, rendendoli in tal modo più competitivi; e di non limitarsi a far superare alle aziende, solo il divide verso la fiscalità e le norme.“Mr. Vecchia Guardia” ritiene di essersi dovuto difendere da tutti gli adempimenti telematici che negli anni, via via i tempi e le leggi hanno imposto.

“Vecchia Guardia” mi ricorda un anziano chirurgo, che aveva le mani d’oro, che, con la sola palpazione dell’addome, diagnosticava con precisione appendiciti o mali peggiori, e con il suo bisturi operava con maestria sopraffina. I pazienti facevano la fila per lui e la sua fama era leggendaria.


Di Sabine2012 [CC BY-SA 2.0],
attraverso Wikimedia Commons
Quando arrivò la possibilità di fare ecografie addominali in reparto con facilità, e prese piede l’uso della chirurgia laparoscopica per operare, senza necessariamente “aprire la pancia del paziente”, si rifiutò di adottarle in quanto, di certo, non riteneva di aver studiato per anni medicina e chirurgia per ritrovarsi, impacciato peggio che uno specializzando, ad armeggiare con un computer.

I suoi giovani colleghi “Chirurghi Tecnologici” oggi operano in video da remoto, condividendo le operazioni più difficili con i colleghi dall’altra parte del mondo, le appendiciti vengono eseguite in day hospital, le cartelle cliniche firmate digitalmente, e nessun paziente si sognerebbe mai di farsi ‘aprire’ giusto per vedere lo stato del suo male.

Forse nel mondo qualche medico, ancora assaggia l’urina, per diagnosticare un diabete, ma per fortuna il 99.99% dei medici oggi si limita a leggere il valore del parametro da valutare (glicemia) su un display (magari anche tramite app), così come presto o tardi, tutti i commercialisti/consulenti d’azienda capiranno che la strada della digitalizzazione è inevitabile, ma non perché a dirlo è la legge, ma perché saranno i loro ‘pazienti’ a pretenderlo.